Isola Palmaria

  • Ultima modifica dell'articolo:19 Dicembre 2019

Ecco come visitare l’Isola Palmaria, paradiso naturalistico e paesaggistico! Sentieri immersi nella natura, panorami mozzafiato, spiagge e mare favolosi!

L’isola Palmaria è visibile da Gignola, appena un po’ nascosta la parte orientale dal promontorio del Caprione.

È la più grande isola dell’arcipelago spezzino, nonché della Liguria, con una superficie di 1,89 Km quadrati e un’altitudine che arriva a 190,6 m s.l.m.
Insieme a Porto Venere, le Cinque Terre e le vicine isole Tino e Tinetto, è stata inserita tra i patrimoni dell’umanità dell’UNESCO!
Fa parte del “Parco Naturale Regionale di Porto Venere”.

Logo del Parco Naturale Regionale di Porto Venere (e area di tutela marina)

Logo UNESCO: Portovenere, Cinque Terre e Isole Palmaria, Tino e Tinetto

Ideale per chi ama la tranquillità, lontano delle folle delle grandi destinazioni turistiche, è un paradiso naturalistico con una ricca vegetazione.

Alle scogliere si alternano le più limitate spiagge, per lo più sassose, dove prendere il sole e immergersi nel mare isolano, godendosi il paesaggio offerto dalla Palmaria.

COME ARRIVARE SULL’ISOLA PALMARIA

Per raggiungere l’Isola Palmaria bisogna prendere uno dei traghetti che partono da La Spezia oppure da Portovenere (questi sono i più pratici, ma vi sono altri).

In entrambi i porti di partenza probabilmente avrai la difficoltà di trovare posteggio per l’auto, anche se le variabili del periodo dell’anno, dall’orario in cui arrivi, del parcheggio a pagamento e non (senza dimenticare quella della fortuna) giocano un ruolo indubbiamente importante!

L’alternativa sono i mezzi pubblici.
Puoi raggiungere in autobus La Spezia oppure Portovenere, partendo da Fosdinovo.

Considerando il tempo necessario per raggiungere Portovenere, prendere qui il traghetto per raggiungere la Palmaria, può essere una buona idea solo se si intende stare poche ore sull’isola.

In tutti gli altri casi il porto di La Spezia è indubbiamente la scelta migliore: in circa mezz’ora il traghetto vi porterà sull’isola, dal quale potrete godervi una visuale privilegiata proprio al centro del golfo spezzino.

Visuale dal traghetto su "Le Bocche", lo stretto braccio di mare che separa l'Isola Palmaria con Portovenere
Poco prima dell’arrivo all’Isola Palmaria: visuale dal traghetto su “Le Bocche”, lo stretto braccio di mare che separa l’Isola Palmaria con Portovenere

BIGLIETTI, ORARI E PREZZI

Il servizio di collegamento da Portovenere alla Palmaria è effettuato dalla “Cooperativa Barcaioli Portovenere”:
https://www.barcaioliportovenere.com/

Per la tratta da La Spezia (e altri porti di partenza) il servizio è svolto dal “Consorzio Marittimo Turistico Cinque Terre Golfo Dei Poeti”:
https://www.navigazionegolfodeipoeti.it/
L’imbarco è sulla Passeggiata Morin, alla Banchina Revel.

I biglietti possono essere acquistati direttamente al momento dell’imbarco.

VISITARE LA PALMARIA

Ci sono generalmente 2 motivi per voler raggiungere l’Isola Palmaria.

Uno è per andare al mare, godendosi le acque e gli scenari da cartolina.

L’altro è per una più impegnativa escursione: nulla di impossibile, con una discreta forma fisica e un po’ di buona volontà, in meno di una giornata di cammino si riesce tranquillamente a fare l’intero giro dell’isola, raggiungendo tutti i luoghi di maggior interesse (sono esclusi ovviamente quelli raggiungibili solo tramite un’imbarcazione), ed eventualmente anche a fare il bagno in mare.

Del resto l’unico modo per spostarsi sull’isola è a piedi: ben poche le strade, mentre molto più capillari i sentieri, che si immergono nei boschi e in qualche sporadico terreno coltivato (per la maggior parte a oliveto), lambendo a volte anche le cime delle falesie e delle scogliere, da dove si possono vedere infrangere le onde sulle pareti rocciose e sugli scogli sottostanti.

Sentiero con vista sull'Isola del Tino
Le falesie dell'Isola Palmaria
Le meravigliose falesie a picco sul mare

Impossibile perdersi, viste le numerose indicazioni e cartelli.

I cartelli dell'Isola Palmaria

LE SPIAGGE

Ci sono 2 spiagge principali, entrambe servite da servizi essenziali (bar, ristorante, ombrelloni, etc.)

La prima (che consigliamo) si trova a poche centinai di metri dall’attracco di Terrizzo, a Punta Secco, proprio di fronte a Portovenere; questo stretto braccio di mare è chiamato “Le Bocche”.
Malgrado la riva sia tutta sassosa, spesso appena entrati in acqua troverete la ben più soffice sabbia.

Spiaggia a Punta Secco

La seconda è a Pozzale, sul lato orientale da dove si vede l’Isola del Tino. Sia la riva sia il fondale sono sassosi.

COSA VEDERE SULL’ISOLA PALMARIA

Oltre alle ricchezze e bellezze naturalistiche, c’è anche molta storia militare.
Le fortificazioni sono tuttora esistenti, anche se per lo più abbandonate e dismesse.

Se vuoi veramente scoprire tutto questo dell’isola e non limitarti alle sole spiagge, abbandona quei pochi servizi, zaino in spalla, scarpe comode e via che partiamo.

Si parte generalmente dall’attracco di Terrizzo, ma anziché andare verso Punta Secco, prendiamo a sinistra verso il “Forte Umberto I”, noto anche come la “Fortezza del mare”.
Costruito nel 1887, oggi restaurato, aveva per allora un avveniristico sistema di cannoni nascosti.
Ora è adibito per lo più per celebrare matrimoni, ospitare convegni, mostre ed eventi; sono rare le visite guidate organizzate.
Si può visitare l’esterno, andando fino al punto panoramico che si affaccia sul mare.

Forte Umberto I
L’esterno del Forte Umberto I

Si prosegue verso Pozzale.
Il sentiero si sviluppa lungo il lato est dell’isola, regalandoci panorami mozzafiato!

Infatti, nelle foto seguenti:
– la punta della Scuola dove si trova il “Forte Umberto I”; di fronte, in mezzo al mare, la “Torre Scola”, chiamata anche “Torre Scuola” o “Torre di San Giovanni Battista”
– il promontorio del Caprione e sullo sfondo si intravedono anche le Alpi Apuane
– l’Isola del Tino e Punta dell’Isola

Da Pozzale, camminando lungo il litorale, arriverete a Punta dell’Isola dove si trovano le ultime cave abbandonate di portoro (1983): marmo pregiato nero con screziature giallo/dorate.
Verrai catapultato in uno scenario completamente diverso!

La fitta vegetazione a cui ormai ti sarai abituato, si dirada velocemente per ritrovarti circondato dalle sole rocce, a loro volta limitate solo dal mare.

Punta dell’Isola è la parte della Palmaria più vicina all’Isola del Tino.

Bisogna ora salire verso la cima dell’isola, dove si trovano ben due fortificazioni.

Dalla “Batteria del Semaforo” si apre un’ampia vista panoramica.
Del resto è stata usata per la prevenzione degli attacchi provenienti dal mare, trasferendo le informazioni attraverso segnali colorati, da cui il nome “Semaforo”.

Forte Cavour (o Forte Palmaria), non è possibile visitarlo all’interno essendo zona militare interdetta; si possono vedere soltanto le impressionanti dimensioni delle mura esterne anche se quasi interamente sommerse dalla vegetazione.

Entrata interdetta di Forte Cavour

La “Grotta dei Colombi” si trova a sud – ovest dell’isola, si apre a mezza costa a circa 30 m s.l.m.
Non è raggiungibile a piedi ma esclusivamente calandosi con delle corde.
Esplorata per la prima volta nel 1869 da un allora giovane geologo Giovanni Cappellini, vi trovò un tesoro archeologico davvero notevole: punte di frecce di diaspro, raschiatoi di selce, punteruoli d’osso, rozze stoviglie, perle di calcare bianco, conchiglie traforate e levigate, oltre a resti dell’uomo preistorico (Paleolitico); fra i numerosi resti di animali, anche quelli di camosci e stambecchi (tipici di zone ben più fredde).

Per tornare a Terrizzo si può proseguire verso il sentiero che raggiunge “Le Bocche”, per godersi dall’alto un panorama mozzafiato su Portovenere.

Un’alternativa è la “scala dei condannati” o “strada dei condannati”, chiamata così perché veniva percorsa da centinaia di condannati (per lo più ergastolani), portati ogni giorno sull’isola per essere impiegati nella costruzione di Forte Cavour.

Sconsigliamo la strada asfaltata che dalla cima porta a Terrizzo, perché risulta essere la più lunga.

Se vogliamo trovare dei difetti (oltre allo spostamento obbligato a piedi, che non necessariamente è un difetto), l’isola subisce poca manutenzione e molto spesso si vedono zone in stato di completo abbandono.
Probabilmente questo è dovuto al fatto che è un’ex zona militare che ora rientra in un parco, quindi le restrizioni edilizie e regolamentari sono molto stringenti.
Detto questo, la si può godere perfettamente, anzi come detto non attrae le folle turistiche.

Indubbiamente l’Isola Palmaria è l’ideale per chi ama la natura, il trekking e la fotografia!

LA PALMARIA DAL MARE

Naturalmente vi è la possibilità di godersi la Palmaria anche via mare, circumnavigandola a bordo di battelli o barche con conducente.
Particolare l’esperienza tramite un semi sommergibile (Partenza da Portovenere) per ammirare i fondali attorno all’isola.

Il “Parco Naturale Regionale di Porto Venere” ha istituito un’area di tutela marina, che comprende la prateria di posidonia presente nel tratto di mare fra Portovenere e la Palmaria, il lato occidentale di quest’ultima, quindi attorno alle isole Tino e Tinetto.

Mappa dell'Isola Palmaria con evidenziata l'Area di Tutela Marina
Area tutela marina
Immagine tratta da: http://www.parconaturaleportovenere.it/wp-content/uploads/2016/04/Parco_TURISTICA_2012c_ITA.pdf

Alla Palmaria si trova anche la famosa Grotta Azzurra, così chiamata per gli effetti creati dalla luce: l’acqua limpida diventa di un spettacolare colore azzurro ed i riflessi colorano le stesse pareti rocciose della grotta.
Si sviluppa per circa 60 metri ed ha una profondità massima di 19 metri; piuttosto stretta, l’accesso è consentito solo a piccole imbarcazioni.
In alto sulla parete più interna una stalattite a forma di tartaruga.

Un’altra grotta sul versante occidentale è la “Grotta Vulcanica”.
Prende questo nome dalla conformazione delle rocce che ricordano quelle di una colata di lava.
Al suo interno ha la particolarità di avere una polla d’acqua dolce.

La vicina Isola del Tino ha un patrimonio naturale incontaminato ed è zona interdetta in quanto ancora sotto la giurisdizione militare; è comunque accessibile al pubblico una volta all’anno durante la Festa di San Venerio che cade il 13 Settembre.

Mentre il Tinetto ha un insediamento monastico risalente al VI secolo ed è visitabile solo con imbarcazioni private.

LINK UTILI

Parco Naturale Regionale di Porto Venere
http://www.parconaturaleportovenere.it/

Consorzio Marittimo Turistico Cinque Terre Golfo Dei Poeti
https://www.navigazionegolfodeipoeti.it/

Cooperativa Barcaioli Portovenere
https://www.barcaioliportovenere.com/

Nemo Sub (tour in semi sommergibile)
http://portovenere.nemosub.it/language/it/